Affittare un immobile a fini turistici in Puglia può essere un’opportunità redditizia, ma richiede attenzione agli adempimenti burocratici e fiscali. In questa guida ti spieghiamo step-by-step cosa fare per gestire un affitto breve in modo legale e sicuro, dalla registrazione fino alla dichiarazione dei redditi.
SPID o CIE: la base per accedere ai portali
Per iniziare è fondamentale essere in possesso di:
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SPID (Sistema Pubblico Identità Digitale) oppure
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Carta d’Identità Elettronica (CIE)
Queste credenziali sono necessarie per accedere ai portali regionali e nazionali, come il DMS Puglia, il BDSR e la piattaforma Alloggiati Web della Polizia di Stato.
Ottieni il Codice Identificativo della tua struttura: CIS e CIN
Questa procedura si svolge in due fasi obbligatorie:
Fase 1: Registrazione sul DMS Puglia
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Accedi al sito dms.puglia.it
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Crea un account operatore e registra la tua struttura
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Otterrai il CIS (Codice Identificativo della Struttura), valido solo a livello regionale
Fase 2: Iscrizione al portale nazionale BDSR
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Vai su bdsr.ministeroturismo.gov.it
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Inserisci il tuo CIS per ottenere il CIN (Codice Identificativo Nazionale)
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Il CIN è obbligatorio per pubblicare annunci su Airbnb, Booking, portali propri ecc.
📌 Attenzione: il CIN deve essere esposto nella struttura e riportato in ogni annuncio.
Comunicazione al Comune (se prevista)
Verifica presso il SUAP del tuo Comune se è necessaria la presentazione di una SCIA per locazione breve. Non tutti i Comuni la richiedono, ma in caso positivo è obbligatoria prima dell’avvio dell’attività.
Iscrizione al portale Alloggiati Web – Polizia di Stato
Chi affitta deve registrare ogni ospite entro 24h dall’arrivo. Per farlo:
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Presenta domanda alla Questura competente
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Una volta approvato, potrai accedere al portale: alloggiatiweb.poliziadistato.it
Tassa di soggiorno: se prevista, attivati con il Comune
In molti Comuni pugliesi è attiva la tassa di soggiorno turistica. Gli obblighi sono:
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Richiedere le credenziali per il portale comunale
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Raccogliere e versare gli importi incassati dai turisti
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Trasmettere eventuali dichiarazioni mensili o trimestrali
Adempimenti di sicurezza nella struttura
Non esiste una normativa univoca per gli affitti brevi, ma alcune dotazioni sono fortemente consigliate, e a volte richieste in caso di controllo:
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Estintore (almeno uno per piano)
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Rilevatori di fumo/monossido
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Cassetta di pronto soccorso
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Impianti elettrici e a gas a norma
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Planimetria con indicazioni di emergenza
Dichiarazione dei redditi: come dichiarare gli incassi
Tutti i canoni percepiti da affitti brevi vanno dichiarati nell’anno successivo. Le opzioni sono:
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Cedolare secca al 21% (scelta più comune)
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Tassazione ordinaria (per redditi elevati o assenza requisiti)
👉 Se si affitta tramite portali online (es. Airbnb), questi possono trattenere una ritenuta d’acconto del 21%, da verificare in sede di dichiarazione.
⚠️ Quando è obbligatoria la partita IVA?
L’Agenzia delle Entrate chiarisce che l’attività di locazione breve diventa attività imprenditoriale quando si affittano più di 4 appartamenti nello stesso anno solare, anche tramite intermediari.
In questo caso scattano gli obblighi di:
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Partita IVA
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SCIA per attività ricettiva imprenditoriale
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Iscrizione alla Camera di Commercio
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Versamento contributi INPS (gestione commercianti)
📌 Se gestisci 1, 2 o 3 appartamenti, puoi restare in ambito privatistico, purché l’attività non sia organizzata in forma imprenditoriale (con servizi, struttura, dipendenti ecc.).
Facoltativo ma utile
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Assicurazione RC locatore
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Contratto scritto anche sotto i 30 giorni
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QR code informativo per ospiti
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Software gestionale per automatizzare check-in, comunicazioni e tasse
Conclusioni
Aprire una locazione breve in Puglia è più semplice di quanto sembri, ma richiede precisione e consapevolezza degli adempimenti. Seguire i passaggi descritti ti metterà al riparo da sanzioni e problemi fiscali.
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