Quando un'azienda italiana riceve una fattura da un fornitore di un altro Stato membro UE con IVA estera (anziché senza IVA, come previsto per le operazioni intra-UE in regime di reverse charge), è fondamentale affrontare la situazione in modo corretto per evitare problematiche fiscali.
Contesto normativo
Secondo la normativa IVA europea (Direttiva 2006/112/CE) e italiana (DPR 633/1972):
- Le operazioni intra-UE tra soggetti passivi (entrambi iscritti al VIES) prevedono l'applicazione del reverse charge, un meccanismo che sposta l’obbligo di versamento dell’IVA sul destinatario italiano.
- Il fornitore UE non deve addebitare l’IVA del proprio Stato, ma emettere una fattura senza imposta, indicando la normativa di riferimento.
Come comportarsi se si riceve una fattura con IVA estera?
Se si riceve una fattura con IVA dello Stato UE del fornitore, è necessario:
A. Verificare la correttezza della fattura
- Controllare se l'operazione rientra nel regime di reverse charge.
- Assicurarsi che entrambi i soggetti siano iscritti al VIES.
B. Contattare il fornitore
Richiedere al fornitore di:
- Emettere una nota di credito per stornare l’IVA estera.
- Riemettere la fattura senza IVA, con indicazione del regime di non imponibilità (art. 196 Direttiva UE / art. 41 DL 331/1993).
C. Regolarizzare l’operazione in Italia
Se il fornitore non rettifica la fattura, il destinatario italiano deve:
- Autoliquidare l’IVA:
- Integrare la fattura ricevuta con l’aliquota IVA italiana applicabile.
- Registrare l’operazione sia nel registro IVA vendite (a debito) sia nel registro IVA acquisti (a credito, se detraibile).
- Richiedere il rimborso dell’IVA estera: Tramite il portale dell’Agenzia delle Entrate (Direttiva 2008/9/CE), se l’importo è rilevante.
Conseguenze della mancata regolarizzazione
Se l’operazione non viene correttamente gestita, possono verificarsi:
- Doppia imposizione: IVA pagata sia nello Stato estero sia in Italia.
- Sanzioni: Omessa applicazione del reverse charge (sanzione dal 90% al 180% dell’IVA non dichiarata, art. 6 DLgs 471/1997).
- Perdita del diritto alla detrazione dell’IVA estera.
Conclusione
Per evitare problematiche fiscali, è essenziale verificare le fatture UE ricevute e regolarizzare tempestivamente eventuali errori. Il reverse charge non è un’opzione, ma un obbligo per tutte le operazioni intra-UE tra soggetti passivi.
Se hai dubbi o necessiti di assistenza, rivolgiti a un consulente fiscale esperto in normativa IVA comunitaria.